La tipologia di museo di cui analizzo il sito web
In questo articolo mi occupo del sito di un museo che ha sede in una città di quasi trentamila abitanti del Nord Italia.
Si tratta di un museo molto noto in zona, anche perché tratta un argomento sportivo importante per il territorio. Oltre a questo, organizzano anche delle mostre di arte contemporanea.
Potenzialità contenutistica
Dati gli argomenti coinvolgenti quali sport e arte, questo museo avrebbe delle grandi opportunità per sviluppare dei contenuti in grado di attirare e di fidelizzare dei visitatori da ogni parte d’Italia e perché no, anche dall’estero. Infatti, sarebbe eventualmente possibile sfruttare anche la notorietà di alcuni brand enogastronomici molto noti del territorio. Quindi, il problema del museo non è la carenza di argomenti, ma potrebbe essere quello di non essere consapevoli dell’importanza e dell’utilità pratica di avere un sito web ben fatto.
Traffico organico stimato del sito e le parole chiave
Il sito, in base alla mia analisi di metà ottobre 2025, ha un traffico organico di circa 533 visite mensili e anche se è posizionato per 42 parole chiave (keyword), in realtà riceve traffico solo da nove di esse.
Le altre parole chiave sono posizionate talmente in basso nella SERP di Google che non portano traffico effettivo.
Analisi delle parole chiave per le quali si posiziona il sito
Vediamo ora le 9 parole chiave che portano traffico organico al sito del museo in questione.
1. Il nome del museo
Il sito si posiziona al primo posto per il proprio nome, e a fronte di un volume di circa 1000 ricerche al mese, ottiene quasi 400 visite al mese. Anche se questo risulta come traffico organico, cioè basato alle ricerche, in realtà è molto vicino al traffico „direct”, cioè a quello che otteniamo quando il visitatore scrive il nome del sito direttamente nella barra di ricerca.
2. Omonimia sorprendente
Al secondo posto il museo è posizionato per una keyword che quando l’ho vista, non ci potevo credere: si tratta del nome e cognome di un personaggio salito agli onori della cronaca di recente, anche se era già noto da molti anni. La persona in questione da alcuni mesi a questa parte è spesso ospite di trasmissioni televisive e la sua figura sta suscitando molta curiosità nel pubblico. Da qui le 4000 ricerche mensili sul suo nome e cognome, e il museo si posiziona orgogliosamente al nono posto nella SERP, ottenendo quasi ottanta visite al mese.
Come mai si è verificata questa situazione e c’è da esserne contenti? Sveliamo subito l’arcano: il museo non c’entra niente con questo personaggio, che però è un omonimo di un artista al quale il museo ha dedicato una mostra alcuni anni fa. L’artista è molto noto e apprezzato nel suo campo, ma quel traffico non si riferisce a lui, ma al suo nome.
Ed è proprio questo il problema: nella SEO è sempre più importante l’intento di ricerca (search intent). Un buon articolo non solo intercetta la persona che ha cercato una certa parola chiave, ma sopratutto intercetta la persona che aveva il desiderio di avere quel tipo di risposte, quindi, di leggere quel tipo di articolo. Questo meccanismo diventa ogni giorno più importante anche grazie all’AI. Nelle conversazioni che svolgiamo con l’intelligenza artificiale, la quale poi riduce in parole chiave i nostri spiegoni, noi esprimiamo delle intenzioni specifiche. Se un articolo risponde bene a queste, abbiamo fatto bingo. Se no, ci becchiamo una mostra di 4 anni fa al posto degli ultimi sviluppi di un fatto di cronaca, o viceversa.
3. Gli auguri di compleanno come keyword
Questa keyword forse è ancora più assurda della precedente. Parafrasandola, si tratta di una parola chiave tipo „tanti auguri Martina”, con, incredibile, ma vero, circa 5400 ricerche mensili. Si tratta di gente che ha la figlia che si chiama in quel modo, e che vuole trovare ricette di torte, e idee per decorazioni, ecc, per festeggiare la figlia. Cosa c’entra il museo, che di questa torta (delle ricerche, non di quella del compleanno della piccola Martina), prende quasi quaranta visite al mese, dal nono posto della classifica. Ovviamente, il museo non c’entra niente. L’equivoco nasce perché un attore che ha un cognome uguale a quel nome femminile, tipo Martina, alcuni anni fa ha fatto un messaggio di auguri al museo, invitando le persone a un evento collegato. Quindi, anche in questo caso, bello il traffico, ma come intento di ricerca non ci siamo per niente.
4. La prima parola chiave pertinente
Finalmente una parola chiave che c’entra qualcosa. Si tratta del nome di un locale famosissimo e storico di Roma, che negli anni ’60 ebbe un ruolo importantissimo nella vita culturale del Paese. Il museo circa quindici anni fa aveva fatto parte di un percorso espositivo dedicato a quell’epoca, con una mostra di materiali originali legati al famoso locale. Secondo l’analisi, il sito riceve tuttora quasi venti visite al mese grazie a questa parola chiave posizionata dalle parti della quarta pagina di Google.
5-6. Un artista che porta traffico
Si tratta del nome e cognome di un artista italiano molto famoso, nell’ordine nome-cognome, e anche cognome-nome. L’analisi stima un traffico di 12 visite mensili complessivamente per le due versioni, a fronte di circa undicimila ricerche. La pagina del museo si trova in cima alla terza pagina di Google, con un articolo pessimamente formattato, ma pertinente e interessante, dedicato a una mostra recente dell’artista.
7-8. Nome artista
Anche questo è un risultato pertinente, in merito a una mostra di un paio d’anni fa, dedicato a un famoso artista straniero. Per la ricerca „nome + artista”, il sito è verso la metà della seconda pagina, con quattro visite mensili circa, a fronte di quasi quattrocento ricerche. Per la ricerca „nome”, che si attesta su circa 1300, ma che presenta problemi di disambiguazione, (con un artista di arti marziali, nonché con un sistema di difesa antiaerea), si ottengono un paio di viste mensili.
9. A volte ritornano
C’è che vorrebbe sapere quanti anni ha il personaggio di cui al punto 2. e chiede „nome cognome età”, portando al museo una visita al mese, probabilmente di una persona non molto soddisfatta del risultato.
Altri problemi SEO
- Mancano completamente i metadati in tutto il sito.
- Lentezza di caricamento e scarsa stabilità visiva delle pagine (infatti, il sito è obsoleto anche dal punto di vista grafico e di design)
- Contenuti multimediali a volte inseriti con codici QR (Sic!), altre volte non funzionanti. Sezione video richiamata nel menù e contenente un solo video che non parte.
Come migliorare il sito web del museo?
La soluzione migliore sarebbe rifarlo completamente, perché è palesemente obsoleto.
Dal lato strettamente SEO, c’è da dire che dove hanno fatto dei contenuti con un minimo di criterio (ad es. articoli su mostre), quelli bene o male, si sono posizionati. Se fossero fatti meglio, si posizionerebbero ancora meglio.
Andrebbero scritti un bel po’ di nuovi articoli, come si deve. Non ci sono articoli dedicati ai personaggi della disciplina sportiva rappresentata, e il sito non è posizionato per nessun argomento veramente pertinente al tema. Ottiene solo qualche briciola di visualizzazioni con le mostre d’arte, ma è tutto ampiamente migliorabile.
Ti piacerebbe sapere come migliorare il tuo sito web?